Cambieremo. In peggio.

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Come sta?

Foraggia la sua misantropia a colpi di rabbia.

Rinsangua la sua rabbia a colpi di malinconia.

Piange lacrime ormai asciutte.

Si piega una ruga per tutti i come sta che non ha ricevuto.

Esala il rammarico per tutti i come sta che non ha donato.

Non si vanta di vivere da solo. E isolato.

Non perdona la mancanza di tenerezza, neanche la sua.

Non perdona coloro che usano a sproposito il sostantivo “karma” credendo di dissimulare una cattiveria meglio espressa da un più ruspante “Non sputare in cielo che in faccia ti torna”.

Non pensa che il bene si meriti, figuriamoci il male.

Indossa un abito liturgico slabbrato dalla mancanza di fede.

Si bistra gli occhi di nero per l’assenza di qualcuno.

Non detiene una mascherina per il selfie.

Accende sigarette al posto di lumini.

Nonostante le apparenze non scrive.

Smette il corteggiamento della frase.

Si prende la licenza di essere melenso.

È lezioso senza rammarico.

Ha paura ma ha paura di dirlo.

Se hai paura ti tirano le pietre.

Perde l’ultimo sparuto mutevole colpo di sonno.

Perde tolleranza, armonia e accondiscendenza.

Come sta?

Ha una quarantena nel cuore.

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